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Il Basilico "sotterraneo" di Napoli
Il basilico è sicuramente una delle spezie più celebri e più usate nella cucina italiana. Per esaltarne il sapore e l’odore deve essere utilizzato fresco e come tutti ben sanno si usa principalmente, oltre che nelle insalate, abbinato al pomodoro per condire pizza e pasta ovvero i piatti tipici della cucina partenopea. E proprio a Napoli, neanche a farlo apposta, ho scoperto una coltivazione di basilico davvero insolita, nel buio del sottosuolo, a oltre 35 metri di profondità..
Il basilico è sicuramente una delle spezie più celebri e più usate nella cucina italiana. Per esaltarne il sapore e l’odore deve essere utilizzato fresco e come tutti ben sanno si usa principalmente, oltre che nelle insalate, abbinato al pomodoro per condire pizza e pasta ovvero i piatti tipici della cucina partenopea. E proprio a Napoli, neanche a farlo apposta, ho scoperto una coltivazione di basilico davvero insolita, nel buio del sottosuolo, a oltre 35 metri di profondità! Il sottosuolo di Napoli è attraversato da una grande rete di cunicoli, gallerie, acquedotti e spazi scavati ed utilizzati dall'uomo durante la storia della città sin da diversi secoli avanti Cristo fino a pochi anni dopo la fine del secondo conflitto mondiale, ed ancora oggi, almeno in parte, visitabili. Si tratta di “Napoli Sotterranea”, un percorso insolito e davvero suggestivo che tra le molteplici attività didattico-scientifiche propone ai propri visitatori anche gli Orti Ipogei: un orto nelle viscere della terra. Un ambiente che protegge piante e ortaggi, tra cui il basilico da piogge acide, polveri sottili inquinanti, smog e microrganismi dannosi anche alla vita dell’uomo. La crescente consapevolezza di quanto la qualità dell’ecosistema nel quale si sviluppano le colture destinate all’alimentazione umana condizioni la qualità della nostra alimentazione, ha indotto Napoli Sotterranea ad avviare una fase di sperimentazione botanica per proprio sottosuolo. Un sottosuolo con veri e propri orti non solo aperto ad un pubblico di visitatori italiani e stranieri e studenti, ma anche ricercatori universitari e botanici che utilizzano gli Orti Ipogei per la ricerca scientifica. Non solo una possibilità didattica quindi ma un’opportunità di verificare sul campo la crescita e lo sviluppo di colture nel sottosuolo in assenza di luce naturale. Umidità dell’aria e del terreno, temperatura ambientale e più in generale il microclima sono costantemente monitorati a messi in correlazione con i parametri climatici esterni. La luce solare, elemento determinante per la fotosintesi clorofilliana, è sostituita da quella emessa da speciali lampade che garantiscono la trasformazione delle molecole di anidride carbonica e di acqua in glucosio, elemento nutriente per le piante ed ossigeno che si trasferisce dalle foglie all’ambiente ..Il progetto degli Orti Ipogei sta suscitando l’interesse scientifico di organismi sia nazionali che internazionali e in particolare della NASA che si interessa alle forme di vita extraplanetarie e alla possibilità di dare concretezza ad insediamenti umani al di fuori del pianeta Terra.