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Capperi, che buono! - Tutto quello che c’ è da sapere sui capperi
Di ritorno da un viaggio in Sicilia, oggi ho deciso di parlarvi di un prodotto che, a mio avviso, è una grande ricchezza del patrimonio gastronomico italiano: i capperi.
Queste piccole e saporitissime ‘gemme’ sono ottime per arricchire una grande varietà di piatti, e soprattutto sono una vera ‘chicca’ all’interno delle insalate, in particolar modo quelle estive. A mio avviso si sposano benissimo con i pomodori, le olive, e le cipolle.
Per un pranzetto gustoso e leggero vi consiglio un’insalata di pomodori, feta, cipolla rossa, olive, origano e capperi, il tutto accompagnato da olio extra vergine d’oliva, un pizzico di sale, pepe nero e una bella fetta di pane fatto in caso. Sentirete ballare le vostre papille gustative!
Conservati sotto sale, sotto olio o sotto aceto , i capperi crescono in condizioni metereologiche abbastanza estreme. Prediliggono terreni aridi, temperature calde e non necessitano di acqua per crescere e svilupparsi.
Gli unici a fregiarsi del riconoscimento Igp – Indicazione Geografica protetta – sono quelli prodotti a Pantelleria, ed in particolare sono quelli appartenenti alla varietà Nocellara.
Non tutti sanno che i capperi non sono i frutti della pianta del cappero, ma bensì, sono i boccioli dei fiori non ancora nati. Quando i fiori sono ancora chiusi nel loro bocciolo, sono piccoli, sodi e tondi e raggiungono il loro quinto giorno di vita, vengono raccolti a mano per poi essere lavorati. Anche i frutti dei capperi vengono raccolti e sono commestibili, ma sono quelli che sul mercato troviamo come frutti dalla forma a goccia (circa 1,5 cm- 2 cm), conservati con il picciolo, generalmente sodi, con l’interno composto di tanti piccoli semini, e che vengono chiamati cucunci. Solitamente vengono scambiati per una varietà di cappero, mentre altro non sono che i frutti della pianta del cappero.
Il processo di salatura dei capperi si divide in due fasi, una prima, in cui, ai capperi, depositati in grandi contenitori di cemento dopo la raccolta che avviene generalmente a settembre, viene aggiunta una quantità di sale pari al 40% del loro peso, e vengono continuamente girati ogni giorno per garantire il processo di fermentazione. Trascorsi dieci giorni, viene eliminata l’acqua vegetale o salamoia che viene prodotta. In una seconda fase si aggiunge invece una quantità di sale pari al 25% del loro peso e si continua a miscelarli per altri dieci giorni, trascorsi i quali i capperi sono pronti.
Il cappero viene inoltre utilizzato in medicina naturale per la moltitudine di proprietà di cui è caratterizzato. La corteccia delle radici viene utilizzata in infusione poichè ha proprietà diuretiche e depurative. Grazie ad una particolare sostanza in essi contenuta, la quercina, i capperi, sono ottimi antiossidanti e anti infiammatori naturali.